Enti
Schede sintetiche dei fondi (per la consultazione scrivere a: luca.pastore@istitutoparri.it)
 

Fondo: Anei – Associazione nazionale ex internati – Federazione di Bologna

Buste: 40
Estremi cronologici: 1945 – 2010;

L’Associazione nazionale ex internati (Anei) è un ente morale istituito con D.P.R. n. 403 del 12 aprile 1948. Ha per scopo l’assistenza morale e materiale degli italiani internati nei campi nazisti dopo l’8 settembre 1943 e fino al termine della seconda guerra mondiale. Tutela la memoria dei reduci e dei caduti nei lager con cerimonie commemorative, ricerche, mostre, incontri pubblici e pubblicazioni. Ha la sua sede centrale a Roma e si articola sul territorio nazionale in federazioni provinciali e sezioni comunali. La Federazione di Bologna aveva la sua ultima sede in via Marsala e ha cessato l’attività sciogliendosi nel 2010. Il fondo, in cui è presente anche documentazione della sezione comunale di Imola, è costituito da corrispondenza (1979-2010), documentazione amministrativa (bilanci preventivi e consuntivi, ricevute, fatture etc.), documentazione sull’attività divulgativa (testi di discorsi, relazioni su rievocazioni storiche, pratiche organizzative per commemorazioni e mostre, richieste agli enti pubblici per targhe e monumenti a memoria degli internati, rassegne stampa etc.) e sulla vita associativa dell’ente (verbali di assemblee, consigli direttivi e congressi nazionali, schede con i dati relativi alla prigionia dei soci, moduli per la richiesta di associazione etc.), foto in gran parte dedicate alle occasioni di incontro tra i soci, alle commemorazioni e all’inaugurazione di targhe e monumenti. Il fondo è stato depositato presso l’Istituto Parri dal maggiore Arrigo Bompani, ultimo presidente della sezione bolognese, nel giugno 2010.

Compilatore: Luca Pastore 9/8/2010   
 

Fondo: Anpi di Anzola dell’Emilia

Buste: 2

Estremi cronologici: 1943 – 1963;

La Sezione di Anzola dell’Emilia dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia è l’articolazione a livello comunale dell’omonima associazione nazionale costituita a Roma nel giugno 1944. Scopo principale dell’associazione è raccogliere, rappresentare e assistere i partigiani che avevano combattuto nelle diverse formazioni resistenziali e tutti coloro che in varie forme avevano collaborato con il movimento durante la guerra di liberazione. Il fondo è costituito da: moduli di iscrizione, biografie di gappisti e sappisti, memorie sulla guerra di liberazione, carteggi, ricevute, due rubriche e un registro di protocollo. E’ stato donato dall’Anpi di Anzola in tre momenti, nel 1969, nel 1974 e dopo il 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003. 

 

Fondo: Anpi di Bologna

Buste: 229

Estremi cronologici: 1932 – 1974;

Il Comitato provinciale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Bologna è l’articolazione periferica dell’omonima associazione nazionale costituitasi a Roma nel giugno 1944 ed eretta in ente morale con d.lgt. del 5 aprile 1945, n. 224. Scopo principale dell’associazione è raccogliere, rappresentare e assistere i partigiani che avevano combattuto nelle diverse formazioni resistenziali e tutti coloro che in varie forme avevano collaborato con il movimento durante la guerra di liberazione. Il comitato bolognese, nato probabilmente nell’aprile 1945, svolge molteplici attività: iniziative pubbliche attinenti alla Resistenza, forme di assistenza e di promozione di cooperative per combattere la disoccupazione tra gli ex partigiani, sostegno organizzativo agli enti statali preposti al riconoscimento delle qualifiche partigiane, conservazione delle carte prodotte dagli organismi politici e militari della Resistenza. L’associazione promuove anche iniziative di tipo ricreativo (feste) e formativo (corsi serali per il conseguimento di diplomi e qualifiche). Il comitato si articola in diversi uffici: segreteria, commissione amministrativa, commissione stampa e propaganda, commissione organizzazione, commissione femminile. Nel fondo sono state individuate le seguenti serie: carteggio e carte contabili del Comitato, con frammiste carte del Comitato regionale, e relativi registri di protocollo; fascicoli personali di caduti, dispersi, feriti e bisognosi; moduli di iscrizione all’associazione; circa 15.000 tessere di partigiani e patrioti. Del fondo fanno parte anche carte, originali e in copia fotostatica, estratte nel 1968 da altri fondi conservati presso la sede dell’Anpi stesso, per una ricerca sulle fonti della Resistenza in Emilia-Romagna: bollettini, circolari, carteggio, diari storici, relazioni di attività, verbali di riunione, denunce. Su richiesta è disponibile la descrizione analitica del fondo. Il fondo è stato donato dall’Anpi nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 07/05/2003.

 

Fondo: Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica

 
Buste: 79

Estremi cronologici: 1988-2016, con documenti in copia dal 1971

L’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica nasce a Bologna il 22 febbraio 1988 con lo scopo di accertare la verità e quindi le responsabilità civili e penali della strage di Ustica. All’origine della costituzione dell’ente è dunque la morte degli 81 passeggeri dell’aereo Dc9 della compagnia Itavia in volo da Bologna a Palermo e precipitato il 27 giugno 1980 nel mar Tirreno al largo dell’Isola di Ustica. Il fondo è costituito dalla documentazione prodotta dall’Associazione e in particolare di: verbali delle assemblee dei famigliari; corrispondenza inviata e ricevuta; materiale concernente le celebrazioni degli anniversari della strage e di altri eventi direttamente organizzati dall’Associazione, da essa patrocinati o nei quali è stata coinvolta a vario titolo; studi, sondaggi, pubblicazioni, sceneggiature, romanzi, racconti, poesie, testi musicali, fumetti e vignette sulla strage di Ustica; fotografie; rassegna stampa; documenti contabili. Il fondo è inoltre costituito da una selezione di documenti in copia prodotti dalle Procure di Palermo e di Roma e dall’Ufficio istruzione del Tribunale di Roma relativamente alla fase istruttoria, e dalla 3ª sezione della Corte d’assise di Roma relativamente alla conseguente fase dibattimentale del procedimento penale sulla strage di Ustica, nonché di una selezione di documenti in copia prodotti dalla Commissione stragi concernenti il filone d’inchiesta sull’incidente aereo di Ustica. Disponibile inventario cartaceo. Il fondo è stato depositato dall’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica nel 2006.

 
Guarda l’inventario del fondo cartaceo sul portale www.cittadegliarchivi.it
Guarda l’inventario del fondo audiovisivo sul portale www.cittadegliarchivi.it
Guarda l’inventario del fondo sonoro sul portale www.cittadegliarchivi.it
 
Compilatori: Salvatore Alongi e Lorenza Iannacci 08/04/2013

 

Fondo: Associazione Pier Francesco Lorusso

Fondo riservato

Buste: 5

Estremi cronologici: 1977 – 2003

L’Associazione Pier Francesco Lorusso venne fondata nel 1979 con sede in via Rubbiani a Bologna. Lorusso, studente di medicina all’Università di Bologna ed esponente di Lotta continua, venne ucciso con un colpo di arma da fuoco l’11 marzo 1977 in via Mascarella durante scontri tra studenti della sinistra extraparlamentare e forze dell’ordine. Secondo lo statuto, i fondatori dell’Associazione intendevano «ricordare gli ideali che animarono in vita Lorusso» allo scopo di «promuovere studi, ricerche, dibattiti e diffusione in materia medico-sociale, con particolare attenzione ai problemi sanitari e giuridici e al territorio bolognese ed emiliano». Il fondo è composto da documentazione in copia dell’inchiesta giudiziaria seguita all’uccisione di Lorusso (carte delle parti civili, verbali di interrogatorio degli agenti di pubblica sicurezza e dei carabinieri presenti sul posto, perizie, ordinanze etc.), rassegna stampa, copie di riviste, corrispondenza, petizioni, volantini e appunti manoscritti. Il fondo è stato depositato da Federico Governatori (socio fondatore) nel 2006.
Su richiesta è disponibile la descrizione analitica.

Compilatore: Franca Menneas 01/07/2013

 

Fondo: Bologna democratica

Buste: 2

Estremi cronologici: 1973 – 1977;

L’associazione culturale Bologna democratica fu istituita il 25 aprile 1973, con sede presso lo studio dell’avv. Francesco Berti Arnoaldi Veli. Nata dall’incontro di una componente laica, una marxista e una cattolica, l’associazione aveva come scopo quello di “promuovere la collaborazione e il libero confronto di tutti coloro che riconoscono come essenziale il valore antifascista presente nella Costituzione repubblicana” (art. 1 dello statuto). Retta da un’assemblea, un Consiglio direttivo e un collegio di probiviri, svolse attività simili a quelle dell’Associazione La Consulta, di cui si dichiarò l’ideale continuatrice, promuovendo incontri e dibattiti pubblici su temi della cultura e della politica dell’epoca. Il fondo è costituito da: carteggio, appunti, pagine e ritagli di giornale, volantini, prospetti di manifestazioni, modulistica per iscrizioni e sottoscrizioni, fatture, indirizzari, comunicati-stampa e un verbale di riunione. E’ stato donato nel 1982 da Francesco Berti Arnoaldi Veli, che dell’associazione fu promotore e presidente.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

 

Fondo: Brigate Garibaldi Emilia-Romagna

Buste: 4

Estremi cronologici: 1944 – 1945;

Il fondo è costituito da due nuclei documentari di carte, copie fotostatiche di originali conservati presso la Fondazione Istituto Gramsci di Roma: bollettini del Cumer; direttive e circolari, rapporti e relazioni di attività delle brigate operanti in regione. E’ pervenuto all’Istituto storico Parri Emilia-Romagna alla fine degli anni Sessanta.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 21/02/2003.

 

Fondo: Brigate Matteotti

Buste: 1

Estremi cronologici: 1944 – 1945;

Le brigate Matteotti di Bologna, formazioni partigiane di ispirazione socialista, furono costituite dopo l’inverno del 1943 per impulso del Partito socialista di unità proletaria, inizialmente con il coordinamento del Cln regionale Emilia-Romagna, poi con quello del Cumer. La prima brigata in ordine di tempo, denominata semplicemente brigata Matteotti o anche Matteotti di montagna, operò nell’alto Appennino, in particolare nella valle del fiume Reno; le altre due, denominate nelle carte 1ª e 2ª brigata, sono note anche come brigate Matteotti di città e di pianura (quest’ultima denominata anche 5ª brigata Otello Bonvicini), dalle rispettive zone in cui operavano. Il fondo è costituito da: carteggio delle brigate, rapporti operativi, disposizioni del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia e del Comando generale per l’Italia occupata, prospetti di effettivi partigiani, diari storici, relazioni e dichiarazioni di componenti le brigate, bollettini del Comitato toscano di liberazione nazionale (Ctln) e del Cumer. Il materiale proviene da due donazioni: la prima, effettuata da Nazario Sauro Onofri tra gli anni Settanta e Novanta, con carte reperite presso la Federazione bolognese del Psi e presso singoli partigiani; la seconda, effettuata da Giuliano Vincenti negli anni Ottanta, con carte reperite presso Fernando Baroncini (nome di battaglia Nino), commissario politico della brigata Matteotti di montagna.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Anzola dell’Emilia

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 12

Estremi cronologici: 9/4/1945 – 31/7/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Anzola dell’Emilia, organismo politico del movimento resistenziale, al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: denunce, pratiche per informazioni politiche ed epurazioni, relazioni di attività del comitato, circolari, autorizzazioni ed elenchi per l’assegnazione di appartamenti, di beni di sussistenza e di prima necessità, ricevute. Il fondo è stato donato in parte dall’Anpi di Anzola (1969) e in parte dall’Anpi di Bologna (1979).

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Baricella

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 6

Estremi cronologici: 23/4/1946 – 1/11/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Baricella al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: verbali di riunione e delibere del Comitato; circolari, disposizioni e carteggio relativi a requisizioni, assistenza, approvvigionamenti, informazioni politiche, denunce, epurazioni. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Calderara di Reno

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 11

Estremi cronologici: 13/5/1945 – 13/6/1949;

Il Comitato di liberazione nazionale di Calderara di Reno al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di riorganizzazione della vita economica e sociale a livello comunale. Il fondo è costituito da: delibere e corrispondenza del Comitato, carte contabili e registri di cassa, elenchi nominativi di coltivatori ed allevatori, di sinistrati e braccianti del comune, elenchi di bestiame per assegnazioni. E’ stato donato nel 1969 da Dante Lodi.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Camugnano

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 5

Estremi cronologici: 1/12/1944 – 22/9/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Camugnano al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: denunce, deposizioni e pratiche relative a iscritti al Pnf e al Pfr e a episodi di violenza politica; corrispondenza relativa ad approvvigionamenti e beni di sussistenza; un elenco di iscritti alle scuole elementari del comune. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Casalecchio di Reno

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 3

Estremi cronologici: 4/25/1945 – 8/31/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Casalecchio di Reno al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: verbali di riunione del Comitato; pratiche e corrispondenza relative ad approvvigionamenti, assunzioni, denunce e informazioni politiche, requisizioni e prezzi di derrate. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Casalfiumanese

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 1

Estremi cronologici: 2/5/1945 – 12/6/1945;

Il Comitato di liberazione nazionale di Casalfiumanese al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da un fascicolo di delibere e corrispondenza relative a informazioni politiche, approvvigionamenti e assunzioni al lavoro. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Castel del Rio

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 2

Estremi cronologici: 18/7/1945 – 4/4/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Castel del Rio al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: verbali di riunione del Comitato e carteggio relativo a informazioni politiche e denunce, riunioni, approvvigionamenti, concessioni di licenze. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Castel di Casio

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 5

Estremi cronologici: 14/11/1943 – 20/6/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Castel di Casio al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: delibere e corrispondenza relative a comportamenti politici di persone, prezzi e approvvigionamenti, riunioni, epurazioni, denunce di atti di violenza per motivi politici. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Castello d’Argile

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 11

Estremi cronologici: 7/4/1945 – 21/7/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Castello d’Argile al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: disposizioni e permessi relativi a beni di sussistenza e di prima necessità, alloggi, lavori pubblici, bestiame; pratiche relative a ex fascisti; ricerche di internati e persone scomparse; quaderni contabili. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Crevalcore

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 11

Estremi cronologici: 19/9/1933 – 6/9/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Crevalcore al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: verbali di riunione del Comitato; deposizioni, denunce, elenchi di squadristi e richieste di informazioni per epurazioni; carteggio relativo ad assunzioni, sovvenzioni, permessi di caccia e di porto d’armi, approvvigionamenti, attività agricole. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Medicina

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 1

Estremi cronologici: 26/2/1945 – 10/5/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Medicina al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da un fascicolo di atti e corrispondenza relativi a informazioni politiche, epurazioni e denunce. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di Minerbio

Buste: 1

Estremi cronologici: 1945;

Il Comitato di liberazione nazionale di Minerbio al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da un fascicolo di dichiarazioni e denunce a carico di ex fascisti e da una comunicazione relativa alla sottoscrizione ai buoni del Tesoro quinquennali con scadenza 1 aprile1950. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

 

Fondo: Cln di Monghidoro

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 5

Estremi cronologici: 21/5/1931 – 17/7/1946;

Il Comitato di liberazione di Monghidoro al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito in massima parte da pratiche per procedimenti di epurazione. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Pernechele Dario 08/06/2000.

 

Fondo: Cln di Monte San Pietro

Buste: 2

Fascicoli complessivi: 23

Estremi cronologici: 30/8/1944 – 3/8/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di Monte S. Pietro al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da: verbali di riunione, dichiarazioni di attività partigiana, richieste di informazioni politiche, di beni di sussistenza e di prima necessità, ordini di requisizione, autorizzazioni, denunce. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln regionale Emilia-Romagna

Buste: 40

Fascicoli complessivi: 268

Estremi cronologici: 12/3/1943 – 25/10/1946;

Il Comitato regionale di liberazione nazionale Emilia e Romagna (denominato anche Cln regionale Emilia-Romagna) nacque tra il 1943 e il 1944 da un accordo tra i partiti della coalizione antifascista, con compiti di guida politica e di coordinamento organizzativo della lotta clandestina nell’ambito del territorio regionale emiliano-romagnolo. Dopo la liberazione il Cln regionale svolse attività di assistenza alla popolazione e di riorganizzazione della vita economica e sociale, particolarmente in area bolognese, nonché di gestione delle pratiche di epurazione in enti pubblici e privati, fino alla data del suo scioglimento, decretata dal Comitato centrale di liberazione nazionale (Ccln) nel luglio 1946. Il Cln regionale era governato da un Consiglio, costituito da due rappresentanti per ogni partito della coalizione antifascista e da due rappresentanti dell’Anpi di Bologna. Aveva sede in questa città, in piazza della Mercanzia n. 4, ed era articolato nei seguenti uffici: Commissione regionale economica, per la regolamentazione dell’economia regionale; Ufficio legale per dare forma giuridica alle disposizioni del Cln; Ufficio informazioni, presumibilmente dedicato a pratiche di epurazione; 12 Commissariati (agricoltura, assistenza, banche e credito, commercio, alimentazione, culto e giustizia, industria, lavoro, sanità ed igiene, scuola, trasporti, comunicazioni). Della fase clandestina si hanno poche notizie e scarsa documentazione; la parte più cospicua dell’archivio è rappresentata dal carteggio e dagli strumenti di corredo prodotti dopo l’aprile 1945. Il fondo è costituito da: carteggio e pratiche del comitato e dei relativi commissariati, carte dell’Ufficio informazioni, carte della Commisssione regionale economica. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 13/09/2000.

 

Fondo: Cln di San Giorgio di Piano

Buste: 1

Fascicoli complessivi: 1

Estremi cronologici: 6/18/1945 – 26/10/1946;

Il fondo del Comitato di liberazione nazionale di S. Giorgio di Piano è costituito da un fascicolo di documentazione contabile. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di San Lazzaro di Savena

Buste: 4

Fascicoli complessivi: 28

Estremi cronologici: 4/6/1944 – 7/9/1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di S. Lazzaro di Savena al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione e di gestione dell’epurazione a livello comunale. Il fondo è costituito da circolari, deliberazioni e corrispondenza relative a: beni di sussistenza e di prima necessità, trasporti, sussidi e licenze, assunzioni, informazioni politiche, denunce, contabilità varia. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Cln di San Pietro in Casale

Buste: 1

Estremi cronologici: 1945 – 1946;

Il Comitato di liberazione nazionale di San Pietro in Casale al termine della guerra svolse prevalentemente attività di assistenza alla popolazione. Il fondo è costituito da carte in copia fotostatica: carteggio, autorizzazioni e buoni per il prelevamento di beni di sussistenza. E’ stato donato da Ioris Lorenzini dopo il 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 07/05/2003.

 

Fondo: Comando Brigate Garibaldi di Reggio Emilia

Buste: 1

Estremi cronologici: 1943 – 1945;

Il fondo è costituito da carte in copia fotostatica: appelli, decreti, bollettini. Tra i soggetti produttori si segnalano, oltre il Comando brigate, il Comando unico di zona delle Brigate Garibaldi e Fiamme Verdi di Reggio Emilia, il Comitato sindacale provinciale, il Comitato di agitazione sindacale, il Comitato provinciale di difesa dei contadini, il Cln provinciale di Reggio Emilia. E’ pervenuto prima del 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 21/02/2003.

 

Fondo: Comando unico militare Emilia-Romagna

Buste: 9

Estremi cronologici: 1943 – 1946;

Il Comando unico militare Emilia-Romagna (Cumer) fu costituito a Bologna probabilmente tra la fine di giugno e l’inizio di luglio 1944 per impulso del Cln regionale Emilia-Romagna, con compiti di indirizzo e di coordinamento militare delle formazioni partigiane operanti in regione durante la guerra di liberazione. Di fatto, l’esistenza di contrasti all’interno dei comitati di liberazione nazionale emiliano-romagnoli e dei partiti della coalizione antifascista, oltre che la contemporanea presenza di un Comando Nord Emilia per le province occidentali della regione, limitarono l’azione del Cumer ai soli territori di Bologna, Ferrara e Ravenna, quest’ultima per la parte non ancora liberata. Dipendeva dal Comando generale del Corpo volontari della libertà, che operava a Milano, e ne fecero parte sia ufficiali provenienti dalle Forze armate, sia rappresentanti dei partiti politici dello schieramento antifascista. Comandato da Ilio Barontini (nome di battaglia Dario), il Cumer stampava un bollettino mensile delle azioni compiute dai diversi gruppi partigiani in territorio regionale, con lo scopo di tenere informata la rete dell’organizzazione e probabilmente anche i comandi alleati. Con proclama del 15 giugno 1945 il Comando generale del Cvl annunciò lo scioglimento proprio e delle organizzazioni ad esso collegate (comandi regionali, di zona, di formazione). Furono istituiti altrettanti Uffici stralcio, che provvidero alla smobilitazione definitiva delle organizzazioni militari partigiane, alla raccolta del materiale storico-documentario, al riconoscimento dell’attività partigiana e all’assistenza degli ex partigiani. Il fondo è costituito da: bollettini, in più copie, delle azioni militari compiute dalle formazioni partigiane in regione; carteggio, comprendente ordini del giorno, circolari, relazioni operative ed amministrative, attestati e dichiarazioni, relazioni di attività svolte. Vi si trovano anche, in copia fotostatica, note e relazioni storiche di formazioni partigiane, rapporti dell’ufficiale di collegamento e un prospetto di effettivi partigiani. Il fondo proviene in parte dall’Anpi di Bologna (1979) e in parte da Luciano Casali (1989), che lo ha ricevuto da Luciano Bergonzini.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Comando zona militare della provincia di Modena

Buste: 1

Estremi cronologici: 1945;

Il Comando zona militare della provincia di Modena raggruppò e coordinò le formazioni militari della Resistenza modenese, che facevano capo al Corpo volontari della libertà. Il fondo è costituito da: relazioni delle operazioni svolte per la liberazione di Modena e provincia, elenchi di effettivi partigiani, di caduti e feriti delle formazioni resistenziali modenesi. Tra i soggetti produttori si segnalano, oltre il Comando zona, l’Ufficio stralcio della divisione Modena Armando, il Comando 16ª brigata Mario Allegretti della divisione Modena II Pianura, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Modena. E’ stato acquisito prima del 1974.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Comitato nazionale di solidarietà e per l’integrazione pensionistica agli ex partigiani perseguitati nel dopoguerra per fatti connessi alla guerra di liberazione

Fondo riservato

Buste: 8

Estremi cronologici: 1948; 1969 – 1980;

Il Comitato nazionale di solidarietà e per l’integrazione pensionistica agli ex partigiani perseguitati nel dopoguerra per fatti connessi alla guerra di liberazione, comunemente denominato Secondo comitato di solidarietà democratica, fu istituito a Bologna il 10 giugno 1973. L’associazione, che aveva sede presso l’Anpi, era amministrata da un’assemblea di soci, che ogni due anni eleggeva un Consiglio direttivo. L’attività del Comitato consisteva nel fornire assistenza ai soci che nel dopoguerra fossero stati incarcerati o costretti alla latitanza e all’emigrazione a causa di procedimenti penali per fatti connessi con la guerra partigiana. Il fondo è costituito da: carteggio, pratiche processuali e pensionistiche, atti di convegni, documentazione contabile e bilanci. E’ stato donato dal Comitato tra il 1988 e il 1991.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

 

Fondo: Comitato nazionale pro vittime politiche, Sottocomitato regionale Emilia-Romagna

Fondo riservato

Buste: 10

Fascicoli complessivi: 83, 1338 schede

Estremi cronologici: 10/4/1945 – 30/11/1951;

Il Comitato nazionale pro vittime politiche, Sottocomitato regionale Emilia e Romagna fu istituito il 7 marzo 1946 con lo scopo di assistere tutti coloro che, a causa del fascismo o del nazismo, avevano subito privazioni e limitazioni della libertà personale o gravi danni fisici o morali, e i familiari di coloro che per gli stessi motivi avevano perso la vita. Tra le attività del comitato rientravano: l’assegnazione di sussidi a tutti coloro che avevano subito pene, detenzioni o sevizie da parte dei nazifascisti e alle famiglie bisognose dei caduti e dei deportati per la lotta di liberazione; sostegno alla ricerca di un lavoro per chi ne era stato privato per motivi politici; assistenza legale e sanitaria alle vittime; promozione di iniziative locali per la raccolta di fondi. Il Sottocomitato regionale era composto da sei membri, nominati dai sei partiti del Cln di Bologna, da un presidente e da un vicepresidente. Per tutta la durata della sua attività ne fu presidente il sindaco di Bologna, Giuseppe Dozza. La cessazione dell’attività del Comitato nazionale e dei Sottocomitati dipendenti fu disposta nel 1950. Il fondo è costituito da quattro serie: carteggio amministrativo, gestione contabile dei sussidi; ricevute, schede personali degli assistiti. E’ stato donato nel 1979 dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Bologna.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 
Fondo: Comitato per le onoranze ai Caduti di Sabbiuno
 
Buste: 1 (con 18 fascicoli)
 
Estremi cronologici: 1972 – 2002 (data attribuita)
 
Il Comitato per le onoranze ai Caduti di Sabbiuno si propone di ricordare partigiani e civili uccisi dai nazifascisti il 14 e il 23 dicembre 1944 a Sabbiuno del Monte di Paderno (Bologna), dove sorge un memoriale. Si trattava in gran parte di rastrellati ad Anzola Emilia e Amola di Piano (San Giovanni in Persiceto). Il numero delle vittime non è certo, i corpi dei fucilati rotolarono lungo i fianchi della collina e si ritiene che numerosi cadaveri siano rimasti sepolti nei calanchi. Il fondo è composto, sostanzialmente, da due diverse tipologie di documenti. Vi sono le carte di carattere eminentemente gestionale, che inquadrano in maniera abbastanza definita la vita pubblica del Comitato, nel suo sviluppo storico. Mancando gli statuti degli anni Quaranta e Settanta (noti per altre vie esterne al fondo stesso) non è trasmessa l’interezza del quadro, ma sono comunque presenti documenti capaci di restituire una visione ampia del ruolo avuto dall’associazione: corrispondenza, verbali delle assemblee, rapporti ufficiali con le istituzioni pubbliche, carteggi legate alle varie iniziative (in particolar modo, il ricordo degli eccidi nazi-fascisti di Sabbiuno e le attività didattiche per le scuole medie). Manca invece quasi completamente la documentazione di natura specificamente amministrativa. In secondo luogo sono presenti diversi fascicoli che raccolgono materiale di interesse più propriamente storico, incentrato su argomenti connessi alla Resistenza e che parrebbero testimoniare una qualche forma di attività, se non proprio di ricerca, quanto meno di tentata trasmissione della memoria.
 
Compilatore: Miles Nerini (30/10/2014)

 

Fondo: Comitato regionale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della liberazione Emilia-Romagna

Buste: 31

Estremi cronologici: 1990 – 1996;

Il Comitato regionale per le celebrazioni del 50° anniversario della Resistenza e della liberazione Emilia-Romagna, coordinato dal Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, progettò e realizzò celebrazioni, mostre, convegni, ricerche, incontri pubblici sul tema della Resistenza, nelle province della regione Emilia-Romagna intorno alla metà degli anni Novanta. Il fondo è costituito da: verbali di riunione, carteggio, delibere, progetti, relazioni, depliant, opuscoli, manifesti, libri, riviste, audiocassette. E’ stato donato dal Consiglio regionale nel 1997.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 07/05/2003.

 

Fondo: Comitato regionale per il 30° anniversario della Repubblica e della Costituzione Commissione Donne e Resistenza

Buste: 9

Carte sd [1974 – 1978]

La Commissione “Donne e Resistenza”, gruppo di lavoro del Comitato regionale per il 30° anniversario della Repubblica e della Costituzione, fu istituita agli inizi degli anni Settanta allo scopo di promuovere una ricerca, coordinata da Franca Pieroni Bortolotti, sulla partecipazione femminile alla Resistenza in Emilia-Romagna. I risultati della ricerca furono pubblicati in: Franca Pieroni Bortolotti, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia (1943-1945). Il fondo è costituito dai questionari, in copia fotostatica, sottoposti alle donne oggetto della ricerca, ordinati per comuni all’interno delle singole province della regione. E’ stato donato dal Comitato dopo il 1978. Nota bibliografica: Pieroni Bortolotti Franca, Le donne della Resistenza antifascista e la questione femminile in Emilia (1943-1945), Milano, VAngelista, 1978 

Compilatore: Giovannoni Fulvia 21/02/2003.

 

Fondo: Comitato di solidarietà democratica di Bologna

Fondo riservato

Buste: 69

Estremi cronologici: 1949 – 1966;

Il Comitato di solidarietà democratica di Bologna fu espressione locale dell’omonimo Comitato nazionale, istituito il 2 agosto 1948 con lo scopo di garantire assistenza legale e materiale agli imputati e agli arrestati nei procedimenti penali aventi connotazione politica. L’associazione fu creata da personalità della sinistra, in particolare aderenti ai partiti comunista e socialista, in relazione all’ondata di arresti successiva alle manifestazioni per l’attentato a Togliatti del 14 luglio 1948. Il Comitato garantiva ai detenuti e alle loro famiglie assistenza legale e materiale gratuita; oltre a ciò si sforzava di contrastare a livello politico gli attacchi che, nel mutato contesto politico nazionale e internazionale, sempre più spesso venivano condotti contro i partiti di sinistra. Il fondo è costituito da: atti processuali dei procedimenti seguiti dal comitato, 3531 schede dei relativi procedimenti, carteggio e pratiche, alcuni fascicoli di carte di Sigfrido Coppola, legale del Comitato. E’ corredato da schede descrittive dei fascicoli redatte nel 1985 e consultabili in sede. E’ stato donato nel 1979 dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Bologna.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 02/20/2003.

 

Fondo: Comitato di solidarietà democratica di Modena

Fondo riservato

Buste: 82

Estremi cronologici: 1945 – 1970;

Il Comitato di solidarietà democratica di Modena fu espressione locale dell’omonimo Comitato nazionale, istituito il 2 agosto 1948 con lo scopo di garantire assistenza legale e materiale agli imputati e agli arrestati nei procedimenti penali aventi connotazione politica. L’associazione modenese, nata nel settembre 1948 e caratterizzata da un rapporto privilegiato con il Pci locale, svolgeva le medesime attività del Comitato bolognese. Il fondo è costituito da: atti processuali dei procedimenti seguiti dal comitato, carteggio, pratiche amministrative, registri di protocollo. Sono presenti anche giornali, manifesti, volantini e fotografie, relativi all’attività di propaganda del Comitato. E’ stato donato nel 1989 dall’Anpi di Modena.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

 

Fondo: Comitato Spagna libera

Buste: 1

Estremi cronologici: 1971 – 1976;

Il Comitato Spagna libera fu istituito a Bologna all’inizio degli anni Settanta, con lo scopo di sostenere l’opposizione al regime franchista in Spagna. L’associazione nacque per impulso di enti pubblici e privati, quali la Regione Emilia-Romagna, la Provincia e il Comune di Bologna, il Consiglio federativo della Resistenza, La Consulta, l’Anpi, la Fiap, la Camera confederale del lavoro, le Acli e l’Arci di Bologna. L’attività del Comitato, che aveva sede presso lo studio dell’avv. Berti Arnoaldi Veli, consisteva nell’organizzazione di dibattiti e incontri pubblici sul tema della dittatura spagnola, nella promozione di mostre e viaggi in Spagna, nella raccolta di fondi per i detenuti politici spagnoli e le loro famiglie. Cessò la sua attività intorno alla seconda metà degli anni Settanta. Il fondo è costituito da: carteggio, appunti, volantini, manifesti, rassegne-stampa, indirizzari, documentazione contabile. E’ stato donato nel 1982 da Francesco Berti Arnoaldi Veli, che del Comitato fu vice presidente e tesoriere.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

  

Fondo: Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti (“armadio della vergogna”)


1 Cd

Estremi cronologici: 1944 – 2009

La Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dell’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti è stata istituita con la legge 15 maggio 2003, n. 107 per indagare sulle anomale archiviazioni “provvisorie” e sull’occultamento dei 695 fascicoli ritrovati nel 1994 a Palazzo Cesi, sede della Procura generale militare, contenenti denunzie di crimini nazifascisti, commessi nel corso della seconda guerra mondiale e riguardanti circa 15.000 vittime. La vicenda è conosciuta con la denominazione giornalistica di “Armadio della vergogna”. La Commissione ha, inoltre, il compito di indagare sul contenuto di tali fascicoli e le ragioni per cui essi sono stati ritrovati a Palazzo Cesi, anzichè nell’archivio dei Tribunali di guerra soppressi e del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, sulle cause che avrebbero portato all’occultamento dei fascicoli e le eventuali responsabilità, sulle cause della eventuale mancata individuazione o del mancato perseguimento dei responsabili di atti e di comportamenti contrari al diritto nazionale e internazionale. Le indagini sui crimini, subito dopo la liberazione del territorio, furono condotte dalle commissioni d’inchiesta alleate e dai carabinieri. Dopo il rinveimento dei fascicoli nel 1994, le procure militari hanno riaperto le indagini e affidato ai carabinieri e alle procure competenti ulteriori accertamenti. A partire dal 2004, il senatore Walter Vitali, membro della commissione d’inchiesta, ha donato copie digitali dei fascicoli desecretati relativi ai crimini nazifascisti commessi nella provincia di Bologna. Si segnala la documentazione sui partigiani di Molinella fucilati a Bologna il 18 agosto 1944, gli eccidi sull’Appennino bolognese, a Casalecchio di Reno, Casteldebole e Imola, i diari storici dei presidi dei carabinieri reali, le relazioni sugli slavi internati durante la guerra, gli accertamenti su fascisti e militari nel dopoguerra.
Su richiesta, sono disponibili le schede descrittive dei fascicoli. La consultazione del cd avviene nelle postazioni computer dell’Istituto Parri.

Compilatore: Luca Pastore, 2009

 
 

Fondo: Commissione regionale riconoscimento qualifica partigiani Emilia-Romagna

Buste: 31

Estremi cronologici: 1924 – 1935; 1943 – 1952;

La Commissione regionale riconoscimento qualifica partigiani Emilia-Romagna (denominata anche Commissione regionale riconoscimento qualifiche partigiane Emilia-Romagna), fu istituita il 23 novembre 1945 con decreto dell’allora presidente del Consiglio Ferruccio Parri, in attuazione del d.l.lgt. del 21/8/1945 n. 518. Quest’ultimo prevedeva la costituzione di commissioni regionali su tutto il territorio nazionale, dipendenti dal ministero dell’Assistenza post-bellica, per il riconoscimento delle qualifiche di partigiani e patrioti, oltre che per l’esame delle proposte di ricompensa al valor militare. I riconoscimenti, che avvenivano dietro presentazione di adeguata documentazione sull’attività partigiana svolta, prevedevano una gerarchizzazione delle qualifiche, equiparate ai gradi militari dell’esercito. Il partigiano riconosciuto aveva diritto a un trattamento economico una tantum, liquidato dal competente Distretto militare ed equivalente agli assegni di guerra percepiti dai militari inquadrati nell’esercito regolare. La commissione emiliano-romagnola ebbe sede a Bologna, in via Garibaldi 2, ed era formata da 13 membri: due per ciascuna delle 5 formazioni partigiane riconosciute, due in rappresentanza delle Forze armate, e dal presidente Leonillo Cavazzuti. Facevano capo alla commissione gli Uffici distaccati di segreteria, con sede nei vari capoluoghi di provincia, addetti alla istruzione delle pratiche e al relativo inoltro alla Commissione. Il fondo è costituito da: verbali di riunione, pratiche per i riconoscimenti, fascicoli del personale della commissione, carte contabili, un registro di protocollo, due registri di esercizio finanziario, un gruppo di fascicoli intestati “Comando militare territoriale di Bologna VI”, riconducibili ad un militare, distaccato presso la Commissione, con funzioni di controllo della gestione contabile dell’ente. E’ stato donato dall’Anpi di Bologna nel 1979.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Confederterra di Bologna

Buste: 1

Estremi cronologici: 1946 – 1948;

La Confederazione provinciale lavoratori della terra di Bologna (Confederterra) nacque dalla riorganizzazione della Federazione dei lavoratori della terra (Federterra), decisa nel novembre 1944 dalla commissione esecutiva provinciale della Camera del lavoro di Bologna, con il proposito di organizzare e difendere i diritti dei lavoratori agricoli. Il fondo è costituito da carte in copia fotostatica: verbali di riunione della Segreteria, del Comitato direttivo e del Comitato federale; schemi di contratti, delibere e mozioni, appunti di Enrico Bonazzi, materiali del 2° congresso provinciale dei lavoratori della terra (11 – 13 marzo 1947). E’ pervenuto prima del 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 21/02/2003.

 

Fondo: Consiglio provinciale dell’economia corporativa di Bologna

Buste: 1

Estremi cronologici: 1936 – 1937;

Il Consiglio provinciale dell’economia corporativa di Bologna (poi Camera di commercio industria artigianato e agricoltura) era la magistratura cittadina deputata a regolare l’attività mercantile della città felsinea durante il regime fascista. Il fondo è costituito da fascicoli, in ordine cronologico, contenenti prospetti mensili dell’andamento dell’occupazione in provincia di Bologna e relativo carteggio amministrativo. E’ stato acquisito prima del 1974.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Consiglio regionale federativo della Resistenza per l’Emilia Romagna

Buste: 2

Estremi cronologici: 1960 – 1964; 1975 – 1976;

Il Consiglio regionale federativo della Resistenza per l’Emilia-Romagna fu istituito a Bologna il 3 aprile 1960 come articolazione periferica del Consiglio federativo della Resistenza con sede a Roma. Per impulso della Federazione italiana associazioni partigiane (Fiap), i consigli regionali furono costituiti da rappresentanti delle organizzazioni della Resistenza e dei comitati federativi provinciali, oltre che da esponenti del mondo della cultura e della scuola. Loro finalità principali furono la difesa e la diffusione dei valori della Resistenza e della Costituzione, la diffusione della conoscenza della storia d’Italia più recente, la salvaguardia dei diritti di libertà e delle istituzioni democratiche. Il Consiglio emiliano-romagnolo, con sede a Bologna presso l’Amministrazione provinciale in via Zamboni 13, perseguì tali finalità promuovendo cicli di lezioni sulla storia del fascismo e della guerra di liberazione e aderendo a iniziative politiche di livello nazionale, quali petizioni per la messa fuori legge del Msi o per la condanna a morte del nazista Adolf Eichmann. Retto da un Comitato esecutivo e da un presidente, operò fino alla seconda metà degli anni Settanta. Il fondo è costituito da: verbali di riunione, carteggio, inviti e comunicati-stampa, manifesti, fotografie, prospetti di iniziative, indirizzari, appunti vari. E’ stato donato nel 1982 da Francesco Berti Arnoaldi Veli, che del Consiglio fu membro attivo.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

Fondo: La Consulta
Buste: 28

Estremi cronologici: 1952 – 1971;

L’associazione culturale La Consulta fu istituita a Bologna l’8 novembre 1952. Tra le sue attività si annoverano: l’organizzazione di convegni e dibattiti su temi di attualità, la promozione di visite guidate e viaggi culturali sia in Italia che all’estero, la realizzazione di mostre, celebrazioni e commemorazioni. Negli anni Sessanta l’associazione si occupò anche di problemi di politica internazionale, quali la guerra del Vietnam, la primavera di Praga, la Grecia dei colonnelli. Governata da un Consiglio direttivo e da un presidente, terminò la sua attività nei primi anni Settanta. Il fondo è costituito da: carteggio dell’associazione con soci, intellettuali, personalità e autorità dell’epoca, documentazione contabile, verbali di seduta, relazioni di attività e calendari di manifestazioni. Sono presenti anche opuscoli, inviti, manifesti e fotografie. E’ stato donato nel 1984 da Francesco Berti Arnoaldi Veli, che dell’associazione fu prima segretario e poi presidente.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

 

Fondo: Direzione di sanità del 202° Comando militare regionale

Buste: 1

Estremi cronologici: 1944;

Il fondo è costituito da pratiche e carte della Direzione sanitaria del 202° Comando militare regionale, articolazione periferica dell’esercito italiano, con sede a Bologna, relative a denunce per diserzione e a misure di sorveglianza dei comandi, delle caserme e di altri enti militari durante il secondo conflitto mondiale. E’ stato acquisito dopo il 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Divisione d’assalto Garibaldi Nino Nannetti

Buste: 1

Estremi cronologici: 1945;

Nell’estate 1944 il Gruppo brigate Nannetti venne promosso a divisione d’assalto Garibaldi Nino Nannetti, dal Comando generale delle brigate Garibaldi. La divisione operò nelle province di Belluno e Treviso, con propaggini nell’Udinese, e vide la partecipazione di un nutrito gruppo di comunisti emiliani. Il fondo è costituito da carte della divisione in copia fotostatica: note storiche sulle origini e la formazione della medesima, una relazione sull’attività militare delle brigate costituenti la divisione.E’ pervenuto dopo il 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 21/02/2003.

 

Fondo: Fascio di combattimento di Bologna, Gruppo rionale Gian Carlo Nannini

Buste: 1

Estremi cronologici: 1921 – 1941;

Il gruppo rionale Gian Carlo Nannini, articolazione periferica del Fascio di combattimento di Bologna, raggruppava gli iscritti al Partito nazionale fascista della zona di Corticella. Il fondo è costituito da fascicoli, in ordine alfabetico, di iscritti al gruppo rionale contenenti schede di iscrizione e nullaosta del segretario federale di Bologna, dichiarazioni di variazioni di residenza, assegnazioni di incarichi all’interno del partito. E’ stato donato dalla Federazione bolognese del Pci nel 1986.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.  

 

Fondo: Fascio di Russi

Buste: 1

Estremi cronologici: 1928 – 1944;

Il fondo è costituito da tessere di iscritti al Fascio di Russi (Ra) del Partito nazionale fascista (Pnf) e cartoline postali di precettazione civile del Comando tedesco. E’ stato acquisito dopo il 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 05/03/2003.

 

Fondo: Federazione dei fasci di combattimento di Bologna Decima Legio

Attenzione! In data 20 febbraio 2009 il fondo è stato riconsegnato definitivamente alla Sezione manoscritti e rari della Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna

Buste: 13

Estremi cronologici: 1929 – 1943;

La Federazione dei fasci di combattimento di Bologna, “Decima legio” (denominata anche Federazione fascista di Bologna, Federazione provinciale fascista di Bologna, Federazione provinciale dei fasci di combattimento) era un’articolazione periferica, a livello provinciale, del Partito nazionale fascista. Nata probabilmente all’indomani del terzo congresso fascista (1921), che aveva sancito la trasformazione del movimento dei Fasci italiani di combattimento in Partito nazionale fascista, aveva sede in via Saffi 21 e si articolava a livello cittadino in 13 gruppi rionali, mentre in provincia controllava circa un centinaio di sezioni comunali. Il fondo è costituito da: atti, comunicati, circolari e fogli d’ordine, ordinati cronologicamente e raccolti in volumi rilegati; documentazione sulla situazione economica in provincia di Bologna, sulle attività e la composizione delle organizzazioni fasciste locali; un volume, con firma autografa di Mussolini in calce, che raccoglie elenchi di persone ed enti che avevano effettuato donazioni in denaro al fascio bolognese. E’ stato depositato presso l’Istituto storico Parri Emilia Romagna dalla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna nel 1989.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Fondazione Leonida Casali

Fondo riservato

Buste: 265

Estremi cronologici: 1960 – 2003;

La Fondazione nasce da gruppo di ricerca costituitosi negli anni ’70 all’interno della Federazione del PCI di Bologna su iniziativa di Rino Nanni, con la finalità di raccogliere tutta la documentazione reperibile sul terrorismo italiano. Il gruppo, denominatosi Centro di Studi e Ricerche Leonida Casali in memoria dell’avvocato comunista morto nel 1977, ha operato nell’ambito della Federazione fino al 1982 raccogliendo una notevole quantità di materiali – sia istituzionali, sia prodotti dai diversi movimenti politici – allargando la ricerca a tutti i fenomeni eversivi e malavitosi. In seguito è stata costituita la Fondazione che ha continuato a svolgere ricerche e raccogliere documenti, producendo anche proprie analisi ed elaborazioni, fino all’esaurimento dell’attività negli anni 2000. La raccolta di documentazioni riguardava temi quali: terrorismi di destra e di sinistra, golpismo, apparati dello Stato, criminalità organizzata, stragi neofasciste, Loggia P2, formazioni extraparlamentari etc. Il fondo, costituito in gran parte di copie fotostatiche, si compone di documentazione giudiziaria, materiali delle commissioni parlamentari d’inchiesta, resoconti parlamentari, ritagli di periodici, documenti prodotti da gruppi politici e organizzazioni eversive. Inventario consultabile in sede. Inventario consultabile in sede. La documentazione, precedentemente custodita dal Comune di San Giovanni in Persiceto, è stata depositata nel 2012 su richiesta di William Pedrini e Carlo D’Adamo.

Compilatori: Claudia Mazzini e Luca Pastore, 2020

 

Fondo: Gioventù italiana Ufficio provinciale di Bologna

Buste: 30

Estremi cronologici: 1946 – 1975;

L’Ufficio provinciale di Bologna della Gioventù italiana era una diramazione periferica della Gioventu italiana, ente istituito nel maggio 1944 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, con il nome di Commissariato per la Gioventù italiana, in sostituzione della Gioventù italiana del littorio, organismo nato nel 1937 e soppresso nel 1943 insieme al Partito nazionale fascista. Nel maggio 1946 fu mutata la denominazione, da Commissariato per la Gioventù italiana in Gioventù italiana, nome che mantenne fino al 18 novembre 1975, data della sua soppressione ad opera della legge n.764. In epoca fascista svolse principalmente la funzione di inquadramento in senso totalitario delle forze giovanili del regime, attraverso la gestione di attività quali la preparazione ideologica, sportiva e premilitare dei giovani, l’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole, la gestione di campi, colonie climatiche e patronati scolastici, l’organizzazione di viaggi e crociere, l’assegnazione di borse di studio. Dal dopoguerra in avanti si trovò a dirigere le medesime attività, epurate dagli aspetti più marcatamente ideologici e paramilitari. Le competenze dell’Ufficio provinciale della Gioventù italiana furono trasferite, dopo la sua soppressione, alle Regioni. Il fondo è costituito da carteggio, pratiche, circolari, planimetrie e fotografie di immobili, schede inventariali di beni e attrezzature, relativi alla gestione del patrimonio immobiliare e del personale delle colonie climatiche della provincia di Bologna. E’ stato acquisito nel 1986.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 20/02/2003.

 

Fondo: Ispettorato compartimentale per l’alimentazione dell’Emilia-Romagna

Buste: 829

Estremi cronologici: 1944 – 1978;

Nel febbraio 1945 l’Alto commissariato per l’alimentazione istituì dei Commissariati regionali con compiti di coordinamento delle Sezioni provinciali dell’alimentazione, di controllo sull’esecuzione dei piani di assegnazione dei prodotti razionati, di vigilanza sulle industrie alimentari e sul funzionamento degli uffici annonari comunali, di accertamento su situazioni alimentari e prezzi dei prodotti non razionati. Il Commissariato per l’Emilia-Romagna, nato a Riccione nell’aprile 1945, fu trasferito a Bologna nel maggio successivo. Mutata ben presto la denominazione in Ispettorato regionale dell’alimentazione, l’ente proseguì nello svolgimento delle medesime funzioni, fino a quando, con la legge 6 marzo 1958, n.199, furono istituiti gli Ispettorati compartimentali, dipendenti dalla Direzione generale dell’alimentazione, presso il ministero dell’Agricoltura e delle foreste. Fino al 1977, anno della loro soppressione, gli ispettorati svolsero funzioni di monitoraggio dell’andamento della produzione e dei prezzi delle derrate alimentari, oltre che di studio e sensibilizzazione all’educazione nutrizionistica. Il fondo è costituito dal carteggio e dagli strumenti di corredo degli uffici in cui si articolava l’Ispettorato, in particolare: Ufficio I, affari generali e contabilità; Ufficio II, cereali; Ufficio III, economico statistico. Nel maggio 1988 è stato affidato all’Istituto storico Parri Emilia-Romagna. L’inventario del fondo è stato curato da Magda Abbati e Mirella M. Plazzi per la Soprintendenza per i Beni librari e documentari della Regione Emilia Romagna. Nota bibliografica: Abbati Magda, Plazzi Mirella M. (a cura di), Archivio dell’Ispettorato provinciale dell’alimentazione di Bologna (Ispral) già Sezione provinciale dell’alimentazione di Bologna (Sepral). Inventario. 1940-1979, Bologna, IBC – Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia Romagna, 2001. Copia dattiloscritta disponibile in Istituto.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 

Fondo: Ispettorato provinciale dell’alimentazione di Bologna

Buste: 497

Estremi cronologici: 1940 – 1979;

La Sezione provinciale dell’alimentazione di Bologna (Sepral), nata a seguito del r.d.l. 18 dicembre 1939 n.222, come gli omonimi e consimili enti istituiti in ogni provincia del territorio nazionale, svolgeva un ruolo di controllo degli approvvigionamenti e della distribuzione delle derrate in ambito provinciale, a seguito di un ripristinato regime vincolativo del settore alimentare. Localmente amministrata da un Comitato direttivo presieduto dal prefetto, la Sepral dipendeva sia dal ministero dell’Agricoltura, per i compiti di approvvigionamento, sia da quello delle Corporazioni, per le funzioni distributive ai rivenditori e per il tesseramento al consumo. Passata nel dicembre 1944 alle dipendenze dell’Alto commissariato per l’alimentazione, venne progressivamente dotata di autonomia amministrativa e investita delle sole funzioni di controllo dei prezzi e dell’andamento del mercato, fino al momento della sua soppressione, avvenuta nel 1958 con l’istituzione dell’Ispettorato provinciale dell’alimentazione (Ispral). Tale ispettorato, alle dipendenze della ricostituita Direzione generale dell’alimentazione presso il Ministero dell’Agricoltura e delle foreste, ereditò competenze e personale della disciolta Sepral, fino a quando nel 1977, a seguito del d.p.r. 24 luglio, n.617, anch’esso fu soppresso. L’archivio è costituito dal carteggio e dagli strumenti di corredo degli uffici in cui erano articolati la Sepral (Ufficio I, direzione e segreteria; Ufficio II, cereali; Ufficio III, economico statistico) e l’Ispral (Ufficio amministrazione, Ufficio cereali, Ufficio economico-statistico). Nel maggio 1988 è stato affidato all’Istituto Parri. L’inventario del fondo è stato curato da Magda Abbati e Mirella M. Plazzi per la Soprintendenza per i Beni librari e documentari della Regone Emilia Romagna. Nota bibliografica: Abbati Magda, Plazzi Mirella M. (a cura di), Archivio dell’Ispettorato compartimentale dell’alimentazione dell’Emilia Romagna (Icai). Inventario. 1944-1980, Bologna, IBC – Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia Romagna, [2001]. Copia dattiloscritta disponibile in Istituto.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.

 
Fondo: Isrebo – Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna “Luciano Bergonzini”

Buste: 165 buste (con all’interno 42 registri, 747 fascicoli)

Estremi cronologici: 1966-2008 (con docc. del 1920)

L’Isrebo (Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna “Luciano Bergonzini”) venne fondato nel 1966. Lo scopo dell’Istituto era quello di favorire il reperimento e la salvaguardia delle fonti documentarie, nonché di promuovere la ricerca storica mirata ad approfondire la conoscenza della società contemporanea con particolare riguardo alle vicende legate al periodo della resistenza al fascismo. Nel 1968, l’Isrebo si associa all’Insmli (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia) di Milano, ed entra nella rete dei 63 Istituti Storici, regionali e provinciali, distribuiti sul territorio nazionale. Nel 2013 l’Istituto è confluito nell’Istituto per la Storia e le Memorie del 900 Parri E-R. Il fondo si compone delle carte relative alla vita ufficiale dell’Isrebo, il quale, oltre ad essere il soggetto conservatore, è anche il principale soggetto produttore. Infatti, la gran parte della documentazione è relativa alla vita amministrativa e gestionale dell’istituto (contabilità, corrispondenza) o alla sua produzione scientifica (esplicata, e trasmessa, sotto forma di atti di convegni, materiale grigio vario, bozze di testi scientifici, appunti di lavoro ecc.). In quanto associazione riconosciuta ed operante anche su suolo nazionale, l’Isrebo ha poi raccolto, nel tempo, atti di convegni, giornate di studio, tavole rotonde e seminari organizzati sul territorio italiano nella sua interezza e conservati per motivi di studio. Infine, in tempi recenti, l’Isrebo ha iniziato a ricevere in donazione piccoli archivi di persone o famiglie. Gran parte delle carte relative alla vita amministrativa dell’Isrebo, per motivi di spazio, è conservata presso l’Archivio storico provinciale di Bologna, dove è consultabile su appuntamento (vai al sito). Presso la sede dell’Istituto Parri è conservata prevalentemente la parte relativa all’attività scientifica (guarda l’inventario curato da Miles Nerini pubblicato sul portale del progetto Città degli archivi). Bibliografia: Resistenza e storia d’Italia. Quarant’anni di vita dell’Istituto nazionale e degli istituti associati. Annuario 1949-1989, a cura di Gaetano Grassi, prefazione di Guido Quazza, Milano, Franco Angeli, 1993.

Compilatori: Miles Nerini, Luca Pastore 28/10/2014

 

Fondo: Mostra 20° anniversario della Resistenza

Buste: 1

Estremi cronologici: 1944 – 1945;

Nel 1965 si tenne a Bologna una mostra in occasione delle celebrazioni per il ventennale della Resistenza. Il fondo, in originale e in copia fotostatica, è costituito da ordini del giorno, circolari, carteggio e relazioni del Cumer, della 62ª e 66ª brigata Garibaldi, della brigata Stella rossa, del Cln di Bologna; numeri di periodici clandestini, quali “l’Unità”, “l’Avanti”, “Rinascita”, “Il Combattente”, “La Voce repubblicana”; diari, relazioni e testimonianze di partigiani; volantini e manifestini della Camera confederale del lavoro di Bologna, della Federazione bolognese del Pci, del Cln regionale Emilia-Romagna. E’ stato acquisito prima del 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 24/02/2003.

 

Fondo: Movimento democratico cristiano di Modena

Buste: 1

Estremi cronologici: 1945;

Il fondo è costituito da copie fotostatiche di un carteggio intercorso tra il Movimento democratico cristiano di Modena – Centro della montagna e il Pci di Modena – zona montana, relativo alla posizione dei due partiti all’interno della divisione Modena. E’ pervenuto dopo il 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 24/02/2003.

 

Fondo: Partito comunista italiano

Buste: 1

Estremi cronologici: 1944 – 1945;

Il fondo è costituito da numeri de “l’Unità”, “La Nostra lotta”, “La Rinascita”, anche in più copie, e dattiloscritti del Partito comunista italiano, prodotti a scopo di propaganda e lotta politica durante la guerra di liberazione. E’ stato donato nel 1986 dalla Federazione bolognese del Pci.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 05/03/2003.

  

Fondo: Sezione provinciale dell’alimentazione di Forlì

Buste: 1

Estremi cronologici: 1943;

La Sezione provinciale dell’alimentazione di Forlì (Sepral) svolgeva un ruolo di controllo degli approvvigionamenti e della distribuzione delle derrate in ambito provinciale, a seguito di un ripristinato regime vincolativo del settore alimentare. Il fondo è costituito da circolari, in copia fotostatica, relative ad ammassi e approvvigionamenti, a produzioni agricole, ad allevamenti. E’ stato acquisito prima del 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 24/02/2003.

 

Fondo: 35ª Brigata Garibaldi

Buste: 1

Estremi cronologici: 1945;

La 35ª brigata Garibaldi, formazione partigiana di ispirazione comunista, operò a Ferrara, nelle zone di Argenta, Comacchio e Campotto. Nelle carte si leggono anche altre denominazioni: Brigata Garibaldi – Valli di Comacchio e Campotto – Mario Babini, 35ª brigata Bruno Rizzieri, 35ª brigata Garibaldi Ferrara. Il fondo è costituito da: elenchi di effettivi partigiani, relazioni di attività svolte, diari storici dei distaccamenti e delle compagnie costituenti la brigata. Il materiale è stato donato da Agostino Meluschi prima del 1983.

Compilatore: Giovannoni Fulvia 19/02/2003.