La Costituzione in Gioco
Percorso didattico sui temi di Cittadinanza e Costituzione
Destinatari:studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado
Obiettivi generali:
· promuovere un’azione formativa attraverso la conoscenza del processo storico che ha portato alla stesura del testo costituzionale;
· sostenere un’azione educativa attraverso una riflessione sui contenuti degli articoli costituzionali e sulle modalità di partecipazione alla vita democratica;
Modalità di attuazione del progetto
Il percorso, articolato in due moduli di due ore ciascuno, è indirizzato alle classi terze della scuola secondaria di primo grado ed ha lo scopo di portare gli alunni ad una conoscenza la più possibile concreta del perché, da chi e come sia stata scritta la Costituzione italiana.
Il primo modulo propone una lezione sulla storia della Costituzione italiana a partire dalla seconda guerra mondiale e dalla Resistenza, in cui sarà sottolineata la varietà delle componenti politiche che concorsero alla Resistenza prima e alla Costituente dopo. Nella lezione si percorreranno con attenzione le fasi che portarono all’elezione dell’Assemblea costituente e i meccanismi di funzionamento della medesima.
Il secondo modulo prevede che la classe svolga il gioco di ruolo “Giocostituzione” (ideato da Historia Ludens): sotto la guida di un master la classe, divisa in gruppi, progetta una nuova scuola. I diversi gruppi impersonano, secondo le proprie istanze e i diversi punti di vista, i soggetti coinvolti: alunni, insegnanti, personale non docente, genitori. Attraverso la modalità della “democrazia partecipata” sarà simulato il processo decisionale che porta alla fondazione di una nuova scuola.
Il gioco serve ad introdurre l’idea della Costituzione come “compromesso” alto, accordo fra ideali diversi. Intende stimolare la capacità di dialogo e di gestione non violenta del conflitto in un’ottica non solo personale, ma di bene della comunità.
E' possibile prevedere e programmare anche un terzo modulo nel corso del quale viene proposto un nuovo gioco di simulazione, questa volta basato su documenti storici (i verbali delle discussioni dei vari articoli all’Assemblea costituente), in cui i gruppi di alunni impersoneranno i partiti politici e i loro rappresentanti e potranno simulare una discussione – in base a posizioni realmente espresse all’epoca – di un articolo della Costituzione. In alternativa è stato sperimentato con successo anche un dialogo sui 12 principi fondamentali attraverso la lettura guidata con esempi attualizzati e vicini alla vita quotidiana dei ragazzi.
Gli interventi didattici sono condotti da collaboratori della Sezione Didattica.
Orario Area Didattica
Il personale di area è completa disposizione per informazioni su attività, visite guidate, consulenze e/o supporto per progetti specifici.
Per fissare un appuntamento:
Agnese Portincasa, Tel 0513397271
agnese.portincasa@istitutoparri.it
A partire dall'offerta dell'anno scolastico corrente - scarica qui l'offerta formativa per l'anno scolastico 2019/20 - possono essere costruiti percorsi e laboratori adattabili ad ogni classe o gruppo di studenti. Siamo a disposizione degli insegnanti per definire gli interventi.
Io sono testimonianza. Ritratti di sopravvissuti alla stage del 2 agosto 1980
Mostra fotografica e multimediale. Fotografie di Martino Lombezzi. Testi storici di Cinzia Venturoli.
Sabato 2 agosto 1980 alle 10,25 una valigia contenente una miscela di tritolo e T4 venne abbandonata all'interno della sala d'attesa di seconda classe della stazione centrale di Bologna gremita di persone. La deflagrazione di questo ordigno ad alto potenziale provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe, dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar, e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. I vetri delle biglietterie e di tutti gli edifici circostanti andarono in frantumi. Il tragico bilancio dell'esplosione fu di 85 morti e 200 feriti: bambini, donne, uomini, giovani ed anziani, italiani e stranieri furono coinvolti in questa strage.
Trent'anni dopo si è scelto di raccontare questo episodio, il più cruento attentato nella storia italiana del dopoguerra, attraverso i ritratti e le voci di alcune tra le persone che il 2 agosto 1980 di trovavano alla stazione di Bologna. La mostra è stata concepita come un percorso attraverso le biografie e la memoria di queste persone (otto in totale) tutte colpite dallo scoppio della bomba. I ritratti, a colori e di grande formato, sono affiancati da una fotografia di un oggetto, in documento, un traccia di quel giorno, e da brevi testi biografici.
Alla mostra è affiancato il filmato "Una giornata estiva" realizzato da Martino Lombezzi e Stefano De Felici. Nel video le testimonianze delle persone ferite sono montate insieme ed organizzate in ordine cronologico: nella prima parte del filmato viene chiesto loro di ricostruire la giornata del 2 agosto 1980, i motivi per i quali si trovavano a passare dalla stazione di Bologna, quello che ricordano del momento dell'esplosione e degli istanti successivi. Si passa poi a ricostruire, sempre attraverso le loro voci, sia il difficile pecorso di riabilitazione fisica e psichica, che il rapporto con l'avvenimento e il luogo dove esso è avvenuto. Viene inoltre descritto il percorso di impegno civile che ha portato alcuni feriti, dopo anni di dolore privato, a confrontarsi con la dimensione pubblica della strage e con la necessità di contribuire a costruire e tramandare la sua memoria.
INFORMAZIONI TECNICHE
La mostra si compone di 12 pannelli in forex di 2 metri x 1 metro ciascuno, non autoportanti. I pannelli sono agganciabili al muro, a griglie o altri supporti tramite profili di alluminio a T già applicati sul retro dei pannelli stessi, muniti di fori per il fissaggo. Il montaggio e il trasporto sono molto semplici e veloci. I pannelli, imballati a sei a sei, formano due pacchi d'ingombro pari a un materasso singolo. Il video, in formato DVD, è proiettabile su schermo o con videoproiettore ed ha la durata di 29'.
Mostre
Il mito scolastico della Marcia su Roma, a cura di Gianluca Gabrielli
La Marcia su Roma fu la prova di forza usata dal Fascismo per giungere al potere; una volta al governo, il regime costruì su di essa un'articolata narrazione propagandata come mito fondativo per tutto il Ventennio. Il 28 ottobre divenne presto una festa nazionale, e la sua epopea il pane quotidiano per scolari e insegnanti impegnati nella sacralizzazione scolastica del regime.
La mostra si sviluppa su due percorsi paralleli: quello storico-fattuale della conquista del potere da parte del fascismo, e quello didattico della trasmissione del mito a scuola. Nel primo percorso vengono ricostruite la violenza squadrista contro gli uomini e le cose, gli interessi e le connivenze che ne favorirono la vittoria, gli sviluppi del fascismo al potere, la resistenz aantifascista. Nel secondo percorso sono esposti i materiali didattici con cui fu insegnata la trasfigurazione scolastica della marcia: un vero ABC del Fascismo.
Note tecniche La mostra si compone di 16 pannelli in versione manifesto di dimensione 100x70 ciascuno; una teca con oggetti simbolici della violenza squadrista e altri reperti della scuola fascista.
Editoria La mostra è dotata di una guida cartacea - Dossier (fornita in versione pdf), come strumento di supporto alla conoscenza e all'approfondimento della ricerca.
Attività didattiche
A cura di Lorena Mussini sono stati creati alcuni percorsi didattici laboratoriali ispirati ai temi della mostra, che possono essere realizzati con l’utilizzo di diverse metodologie di lavoro: lavoro di gruppo, domande-guida sui documenti, rielaborazione individuale o collettiva, scritta od orale, dei risultati ottenuti alla fine del percorso. Volutamente si vuole lasciare al singolo docente, professionista della disciplina, la scelta di calibrare gli obiettivi e le metodologie in base al livello di competenze posseduto dagli studenti, ai prerequisiti rilevati, alle scelte dei tempi e delle fasi di programmazione del laboratorio all’interno del curricolo previsto per la classe e l’indirizzo di studi
Io sono testimonianza. Ritratti di sopravvissuti alla stage del 2 agosto 1980
Mostra fotografica e multimediale. Fotografie di Martino Lombezzi. Testi storici di Cinzia Venturoli.
Sabato 2 agosto 1980 alle 10,25 una valigia contenente una miscela di tritolo e T4 venne abbandonata all'interno della sala d'attesa di seconda classe della stazione centrale di Bologna gremita di persone. La deflagrazione di questo ordigno ad alto potenziale provocò il crollo delle strutture sovrastanti le sale d'aspetto di prima e seconda classe, dove si trovavano gli uffici dell'azienda di ristorazione Cigar, e di circa 30 metri di pensilina. L'esplosione investì anche il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario. I vetri delle biglietterie e di tutti gli edifici circostanti andarono in frantumi. Il tragico bilancio dell'esplosione fu di 85 morti e 200 feriti: bambini, donne, uomini, giovani ed anziani, italiani e stranieri furono coinvolti in questa strage.
Trent'anni dopo si è scelto di raccontare questo episodio, il più cruento attentato nella storia italiana del dopoguerra, attraverso i ritratti e le voci di alcune tra le persone che il 2 agosto 1980 di trovavano alla stazione di Bologna. La mostra è stata concepita come un percorso attraverso le biografie e la memoria di queste persone (otto in totale) tutte colpite dallo scoppio della bomba. I ritratti, a colori e di grande formato, sono affiancati da una fotografia di un oggetto, in documento, un traccia di quel giorno, e da brevi testi biografici.
Alla mostra è affiancato il filmato "Una giornata estiva" realizzato da Martino Lombezzi e Stefano De Felici. Nel video le testimonianze delle persone ferite sono montate insieme ed organizzate in ordine cronologico: nella prima parte del filmato viene chiesto loro di ricostruire la giornata del 2 agosto 1980, i motivi per i quali si trovavano a passare dalla stazione di Bologna, quello che ricordano del momento dell'esplosione e degli istanti successivi. Si passa poi a ricostruire, sempre attraverso le loro voci, sia il difficile pecorso di riabilitazione fisica e psichica, che il rapporto con l'avvenimento e il luogo dove esso è avvenuto. Viene inoltre descritto il percorso di impegno civile che ha portato alcuni feriti, dopo anni di dolore privato, a confrontarsi con la dimensione pubblica della strage e con la necessità di contribuire a costruire e tramandare la sua memoria.
INFORMAZIONI TECNICHE
La mostra si compone di 12 pannelli in forex di 2 metri x 1 metro ciascuno, non autoportanti. I pannelli sono agganciabili al muro, a griglie o altri supporti tramite profili di alluminio a T già applicati sul retro dei pannelli stessi, muniti di fori per il fissaggo. Il montaggio e il trasporto sono molto semplici e veloci. I pannelli, imballati a sei a sei, formano due pacchi d'ingombro pari a un materasso singolo. Il video, in formato DVD, è proiettabile su schermo o con videoproiettore ed ha la durata di 29'.
Trame di pace: simboli, carte, azioni di un'utopia possibile (1945/2003), a cura di Nadia Baiesi, Gianluca Gabrielli, Elda Guerra, Rossella Ropa, Cinzia Venturoli e Angela Verzelli
Area didattica - Staff, informazioni e orario
L'area didattica LANDIS si occupa di
- progettazione e co-progettazione di attività didattiche/formative/di aggiornamento e di viaggi della memoria;
- realizzazione di interventi nelle classi e di formazione docenti;
- ricerca azione nella didattica della storia del Novecento.
Lo staff è coordinato da Agnese Portincasa - docente in distacco dall'Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna su progetto MIUR-Istituto Nazionale per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea - ed è costituito da un gruppo di collaboratori, tutti di formazione storica, eterogenei per età, temi di ricerca, esperienze e competenze.
Per informazioni e appuntamenti scrivere a:
agnese.portincasa@istitutoparri.it
Telefono
Office 051 3397271
Mobile 346 9727710
Agnese Portincasa
Ha conseguito Laurea in Storia e Dottorato di ricerca in Storia d’Europa presso l’Università degli Studi di Bologna. Abilitata all’insegnamento è docente di ruolo nella Scuola Secondaria di Primo Grado (2005). Docente in distacco presso l’Istituto Storico Parri di Bologna (2012), dall'ottobre 2018 è Direttrice dell’Area Didattica. Ha conseguito attestato di Archivistica Contemporanea presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, con un percorso di perfezionamento nella didattica con le fonti d’archivio (2013). Responsabile dello staff di Teachers trainer nel progetto Erasmus+ "E-Story" dedicato alla didattica digitale (2018), è direttrice della rivista Novecento.org. Didattica della storia in rete (2019).
Collaboratori dell'Area Didattica
Filippo Mattia Ferrara - filippo.ferrara@istitutoparri.it
Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze storiche (2015) e Master di II Livello in Comunicazione storica (2017) presso l’Università degli studi di Bologna. Dopo uno stage di 500 ore (2016) presso l’Area didattica dell’Istituto Storico Parri, ne è divenuto collaboratore (2017). Si dedica a laboratori di storia del secondo Novecento, percorsi di educazione alla cittadinanza attiva e progetti di Alternanza scuola-lavoro con una metodologia sempre attenta all’alfabetizzazione digitale e all’uso di strumenti multimediali. Le sue attività didattiche si concentrano sui temi della Guerra fredda, sul Sessantotto, sugli anni Ottanta in Italia, sulla mafia e sul fenomeno migratorio.
Davide Sparano - davide.sparano@istitutoparri.it
Ha conseguito la laurea in Scienze storiche presso l’Università di Bologna (2018) e il Master di II livello in Public History presso l’Università di Modena e Reggio Emilia (2019). Dopo uno stage presso l’Area didattica dell’Istituto storico Parri ne è divenuto collaboratore (2019). Si occupa di laboratori di storia del Novecento, percorsi di educazione alla cittadinanza attiva e alla cittadinanza digitale. Le sue aree di ricerca e di studi si concentrano prevalentemente sulla Public History, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra storia e nuovi media.
Area didattica Landis - La nostra storia
L'Area Didattica dell'Istituto Storico Parri nasce nel 2013 come uno dei risultati della confluenza fra il Centro di Documentazione storico politica sullo stragismo (CEDOST), l'Istituto per la Storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia di Bologna "Luciano Bergonzini" (ISREBO), l'Istituto Parri E-R e il Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia (LANDIS). Già negli ultimi anni i due Istituti storici, il Centro di Documentazione e il Laboratorio Nazionale agivano di concerto nella programmazione delle attività didattiche; con la confluenza si è aperta la strada ad una ancor più ampia prospettiva di lavoro e di ricerca negli ambiti della didattica e della formazione.
Nel momento in cui la Sezione prende vita vogliamo ricordare alcune delle parole che avviarono, fin dalla fine degli anni Settanta, il dibattito sul senso che l'insegnamento della storia dovrebbe assumere nella scuola.
Non è cosa di poco conto ridurre il tasso di riproduzione-ripetizione nella scuola sia perl’insegnante sia per lo studente, renderli entrambi protagonisti della situazione didattica, promuovere una comune capacità di “lettura” e di inserzione nel presente. Se si vuole, come scrive de Certeau “introdurre lo studente come attore nella città storiografica” e renderlo “produttore di storia e storiografia” occorre un lungo lavoro di riflessione collettiva e di elaborazione di strumenti idonei.
Raffaella Lamberti
Parole lontane ma non superate. L’obiettivo, anche a dispetto dell'avvento del digitale, è ancora il superamento delle tradizionali procedure basate sulla triade spiegazione/memorizzazione/ripetizione, nella direzione di una didattica del laboratorio.
Davvero fondante è che attraverso la storia si impara a ragionare. La mia curiosità è sempre stata quella di capire se attraverso lo studio della storia si creasse nella mente degli studenti lo spunto per un pensiero assolutamente autonomo.
Antonio Brusa
Un pensiero autonomo (come spiega Antonio Brusa in un'intervista rilasciata negli anni Novanta) che la Sezione didattica intende promuovere - con il fecondo supporto dell'intero Istituto - nella convinzione che per progettare il curricolo di storia sia necessario partire dai problemi di fondo del presente.
Di seguito alcuni alcuni tratti distintivi della nostra impostazione:
- Attenzione alle soggettività dei discenti e dei docenti: favorita da un ambito didattico attivo e interattivo nel quale l’insegnante, artefice di percorsi di conoscenza, può scoprire la centralità del proprio ruolo di mediatore, mentre lo studente è stimolato a mettere in gioco se stesso e i propri personali stili di apprendimento.
- Apertura dell’insegnamento della storia del Novecento ad una prospettiva mondiale: attraverso l'affrancamento dall’unidimensionalità della didattica trasmissiva e l'utilizzo di tutta la gamma delle possibili ottiche di osservazione dei fenomeni storici.
- Ricerca di un rapporto stretto con gli altri saperi: in particolare con le materie della cosiddetta area geo-storico-sociale, che condividono con la storia gran parte dei metodi e degli strumenti.
- Centralità del rapporto tra storia ed educazione alla cittadinanza: con il laboratorio come luogo privilegiato di realizzazione delle finalità formative della disciplina, in quanto terreno di riflessione sui meccanismi di costruzione della conoscenza storica e di conseguenza di disvelamento del suo possibile uso pubblico.
- Riflessione attorno ai saperi atti a comprendere le attuali interdipendenze fra locale e globale, anche al fine del raggiungimento di un esercizio consapevole di cittadinanza.
- Attenzione per all'educazione al patrimonio culturale soprattutto per ciò che attiene i temi del rapporto fra istituzioni e società, delle differenze di genere e di generazioni, delle forme statuali e delle istituzioni democratiche.
La centralità dell’insegnante nella progettazione didattica rimane il nostro obiettivo primario. Per questo motivo l'offerta formativa contiene proposte - mai ricette preconfezionate - che intendiamo sempre quali spunti da discutere con i docenti anche per rispondere alle differenti necessità delle classi.
Sfoglia "Novecento e oltre", l'offerta formativa per l'anno scolastico 2021/22.