L’Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri E-R, con profonda commozione, piange la scomparsa di Giovanni Miccoli, grande storico, grande amico.

Viveva a Trieste, nella cui Università aveva insegnato, e dove era stato a lungo Presidente dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli – Venezia Giulia.

Nonostante la distanza, aveva accettato di essere consigliere del nostro Istituto dal 1999 al 2011

Studioso di storia della chiesa dapprima in età medioevale, poi fino alla contemporaneità, si è occupato dei pontificati di Pio XII, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Riteneva, infatti, necessario lo specialismo, ma riduttiva la netta distinzione tra campi chiusi, sia in termini cronologici che di ambiti di ricerca.

Ha dedicato un ampio studio ad uno dei suoi maestri, Delio Cantimori. La ricerca di una nuova critica storiografica, pubblicato da Einaudi nel 1970.

Cospicua la sua La storia religiosa, comparsa nel secondo volume della Storia d’Italia Einaudi nel 1975. Ha studiato l’antisemitismo e la Shoah.

A lui si deve il fondamentale studio I dilemmi e silenzi di Pio XII, del 2000.

Sono importanti le sue lezioni di metodo costantemente trasfuse nel suo scrivere di storia, come nel saggio pubblicato nel volume dedicato alla sua opera Una storiografia inattuale? Giovanni Miccoli e la funzione civile della ricerca storica, a cura di Giuseppe Battelli e Daniele Menozzi, del 2005.

L’impegno civile e politico era tratto essenziale del suo impegno e ne animava il lavoro, sempre scevro da facili semplificazioni.

Giovanni Miccoli era, e continuerà ad essere a lungo, un punto di riferimento per gli studiosi ai quali, con generosità offriva sempre qualcosa di prezioso. Univa alla scienza il rigore tanto del metodo quanto della morale, che apparivano in lui non disgiungibili, non già perché doverosamente adottati ma perché erano in lui, elementi costitutivi della sua persona.

Era una persona amica capace di cogliere l’animo del suo interlocutore e che, pur nella lucida consapevolezza delle asprezze e contraddizioni del tempo presente, sapeva proporre una positiva fiducia nel lavoro e nella vita.

La tristezza e il rimpianto sono grandi.